IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …"
e di coltelli smossi, quasi lì dentro apparecchiassero una gran tavola. E, poco dopo, risate, strilli, e Mastro Acconcia-e-guasta che gridava: - Sta
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appoggiandosi, come se niente fosse stato. Il Re e la Regina, saputa la cosa, si messero a ridere anche loro. La mattina dopo, nel punto d'andar via, la
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! Fu sbranato dalle fiere! Il povero padre ne fece un gran pianto. Dal dolore si ammalò, e dopo pochi giorni morì. Il Reuccio, sotto le erbe e i rami
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padre: - Che volete? Una costoletta? Una frittata? - Una frittata. E poco dopo la frittata era bell'e cotta da poter bastare fino per otto persone. Parte
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la mattina dopo all'alba era di ritorno. Quando aveva fatto una buona retata, scorgendo da lontano la moglie che lo attendeva, ansiosa, alla spiaggia
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marito, battendo le suole le faceva il verso, per ridere: Dormi, il Reuccio arriva! Dormi, figlia Regina! La madre, dopo pochi mesi, morì e il calzolaio
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e sparì. Poco dopo, ecco un avventore con in mano una giacca vecchia, tutta strappi e buchi: - Rattoppatemi questa qui. Vi pago avanti; ecco uno scudo
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cadavere con gli artigli, e lo portò via. - Era forse la Strega! - disse il Reuccio. - Se torna, la concio io! Poco dopo, ecco una cagna, magra e pelosa
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istalla. Pochi giorni dopo, egli vide passare davanti la scuderia la ragazza che piangeva: - Che hai? - La signora mi ha mandata via. - Vado via anch'io
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dovresti fargli la coda d'oro, Gessaio. La mattina dopo egli si presentò con l'asino a palazzo. - Maestà, son venuto pel mio carico d'oro. - Te ne do
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che ammorbava. - Ah, Zoppaccia del diavolo! Sei stata tu! E picchia e ripicchia! Le lasciò le lividure. Il giorno dopo si sparse la notizia ch'era
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povera donna, si sentiva: Trih! Trih! Trih! E ora non c'era verso di ammazzare il Grillo; bisognava prima ammazzare lei. Nove mesi dopo, la donna partorì
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il personale di palazzo, dai Ministro allo sguattero, si ridusse effettivamente senza voce. E mentre, dopo la guarigione del Re, gli orecchi guastati
Accademia della crusca
